Laqua Countryside
Architecture
Interior
Concept
I luoghi dell’infanzia non cambiano mai veramente: rimangono sospesi nel tempo, ricordandoci chi siamo e da dove veniamo. Portando con sé tutte le conoscenze e competenze che lo hanno reso un’eccellenza stellata della cucina italiana, Antonino Cannavacciuolo “torna a casa”, a Ticciano di Vico Equense, per omaggiare i luoghi in cui è cresciuto, in un’affettuosa restituzione alla propria terra.
Il progetto LAQUA Countryside prevede la costruzione di un intimo resort di sei camere da letto con ristorante, adagiato sulle colline della penisola sorrentina, all’interno di un edificio che in origine era una casa padronale in cui lo stesso Antonino ha passato parte della sua infanzia.
Architecture
Interior
Sviluppo
L’approccio progettuale si basa sulla riscoperta della memoria e della tradizione, nei materiali e nelle lavorazioni, come l’impiego del coccio pesto, delle pietre calcaree raccolte dal terreno, e il recupero delle piastrelle originali dell’edificio. Il restauro degli elementi architettonici originali preesistenti nella struttura è completato dal prestigio di nuovi materiali e processi di produzione, come ad esempio le pannellature in ottone brunito che aggiungono valore agli interni.
I personaggi che vivevano la casa nell’infanzia di Antonino diventano l’espediente narrativo per caratterizzare l’allestimento delle stanze, individuando e immaginando le loro sensazioni ed emozioni, poi tradotte in ambienti attraverso oggetti e materiali specifici. Il giardino coniuga una fruizione sia pratica che estetica, giocando con il paesaggio circostante: i due orti e il frutteto integrano espressivamente l’ambiente esterno e producono materie prime locali di qualità per il ristorante.
La scelta delle piante per il giardino è un mix tra specie tipiche del territorio e varietà più rare e preziose.
I muri che sostengono le quattro terrazze del giardino sono costruiti con pietre calcaree raccolte dalla pulizia del terreno, secondo le antiche usanze contadine in uso da secoli in questa zona della Campania.
Tutta la pavimentazione è realizzata in coccio pesto, un’antica tecnica di rivestimento tradizionale con cocci di ceramica rotti, che veniva utilizzata in Campania fin dall’epoca romana.
I pannelli di rivestimento che caratterizzano gli interni sono realizzati in ottone brunito, poi spazzolato sul lato inferiore per ottenere delle sfumature ondulate che impreziosiscono l’allestimento ed esaltano la percezione di un unico oggetto continuo.
Lo scalone principale, anch’esso restaurato, è un omaggio alla cultura campana e all’estro artistico della famiglia Cannavacciuolo, con una collezione di sculture create dal padre di Antonino, noto chef e scultore.
“Davanti alla stanza del curato non si doveva correre, gridare, giocare, fiatare. La luce delle fiammelle tremava sui fili dorati delle stole e sulle pagine del breviario, sempre aperto sul comodino. Erano bagliori piccolissimi in quella quiete semplice.”
“Se penso alla stanza di Annarella rivedo le valigie di tutta la sua famiglia, ognuna di una dimensione diversa, come nella favola degli orsi. E i libri, tanti libri: libri di scuola e romanzi per l’estate, con le copertine consumate, disegnate, scarabocchiate.”
Parte delle piastrelle originali dell’edificio sono state restaurate e redistribuite negli spazi della struttura.
“In ogni famiglia c’è uno zio matto e confusionario: la sua stanza era una giostra delirante di piccole glorie raccolte e collezionate negli anni. Ogni cimelio veniva inventariato e preservato, diventando materiale per le leggende.”
“Nella stanza della nonna si entrava sempre di nascosto: se tendo l’orecchio mi sembra di sentirla ancora. C’è ancora profumo di lavanda: il silenzio ha trattenuto il suono dei ferri e dei rosari sgranati.”
“Marina lasciava la porta aperta, si spogliava facendo finta di non essere guardata. Mordeva i fichi ad occhi chiusi, e tutto si sfumava: la seta rossa, le perle, il luccicare delle boccette nello specchio.”
CREDITS
TEMPI DI REALIZZAZIONE
Febbraio 2019 – Luglio 2021
SUPERFICIE
920 metri quadri (interno)
2600 metri quadri (esterno)
PROGETTO ARCHITETTONICO E INTERNI
lamatilde
Arch. Valentina Autiero
DIREZIONE ARTISTICA
lamatilde
DIREZIONE LAVORI
Arch. Valentina Autiero
PROGETTO ESTERNI
lamatilde
Arch. Stefano Olivari
FOTOGRAFIE
Serena Eller Vainicher
INSTALLAZIONI E OPERE
Andrea Cannavacciuolo
IMPRESA EDILE
R.e.p. costruzioni
ALLESTIMENTI
Disè
ATTREZZATURE
Berto’s
ILLUMINOTECNICA
Oty Light
FINITURE
Russo Marmi