Truffle Bistrot

Concept
La necessità di un ampliamento della struttura porta alla realizzazione di uno spazio in cui la distinzione tra interno ed esterno si fa volutamente eterea e leggera, un diaframma tra il chiostro e il monastero seicentesco che ospita il Truffle Bistrot.
Sviluppo
La copertura, realizzata a secco, viene assemblata in tempi rapidissimi e rivestita esternamente di un sistema per piante rampicanti che, grazie a puntoni, tiranti e reti metalliche, richiama il profilo ondulato delle colline e resta separato dalla superficie.
La controsoffittatura in legno colpisce per il complesso disegno delle venature e per la presenza dei lucernai (tronco-piramidali) che perforando il verde, creano suggestivi coni di luce. La sensazione di trovarsi all’aperto, inoltre, viene accentuata dall’impiego di materiali da esterno, a cui si aggiungono gli elementi distintivi del linguaggio visivo creato per San Maurizio 1619.
La cucina, per contrasto, è molto raccolta. A dividerla dal resto, però, è una vetrata a nastro trattata con diversi agenti materici, come la garza inserita tra le lastre, a renderla opalina.



























